Per la paura di eprimere ciò che realmente amiamo, come realmente siamo, chi siamo, la nostra vera natura.
In tante occasioni nemmeno lo sappiamo chi siamo, nemmeno sappiamo che ci possa piacere la pioggia.
A volte lo dobbiamo semplicemente scoprire.
La maggior parte delle volte, invece, ciò ci spaventa e lo nascondiamo addirittura a noi stessi.
Se potessero vedere il mio aspetto interiore come apparirei agli occhi di chi mi guarda?
Solitamente
ho un forte istinto e una forte empatia, che mi portano a percepire gli
stati d'animo, ciò che una persona tenta di non mostrare agli
altri.
Se gli altri mi osservassero solo interiormente non saprei se esserne più sollevata o più spaventata: il mio aspetto fisico, da ciò che vedo negli occhi degli altri, non dovrebbe essere 'invitante'...allo stesso tempo, ciò che ho dentro, che per lo più non conosco, mi spaventa.
Se gli altri mi osservassero solo interiormente non saprei se esserne più sollevata o più spaventata: il mio aspetto fisico, da ciò che vedo negli occhi degli altri, non dovrebbe essere 'invitante'...allo stesso tempo, ciò che ho dentro, che per lo più non conosco, mi spaventa.
A me piacerebbe stare sotto la pioggia, lasciare scorrere l'acqua su di me...
Per ora, l'ombrello mi protegge.
Per ora.
sei attratta ma nello stesso momento hai paura della pioggia.
RispondiEliminaquesta dicotomia è ciò che caratterizza anche la mia anima....
ma mai dire mai come dici tu...per ora c'è l'ombrello...
ma verrà il tempo in cui le due te saranno unite e potrai lasciarti avvolgere dall'acqua...
un abbraccio
E' proprio vero, necessitiamo della ricomposizione di noi stesse per poter finalmente lasciarci andare...
EliminaGrazie cara, un abbraccio anche a te!
Questo tuo post mi ha fatto pensare ad una canzone che mi piace tantissimo, che s'intitola "Stand In The Rain" (mi pare sia dei Superchick o qualcosa del genere, non ci metterei la mano sul fuoco...), e il cui testo recita parole che possono facilmente essere ascritte alle immagini che evochi in questo tuo post...
RispondiEliminaIn quanto al discorso di ciò che vedono gli altri, o ciò che potrebbero vedere se guardassero l'interiorità, io non posso che pensare all' "Uno, Nessuno e Centomila" pirandelliano... e credo che noi siamo Centomila, perchè racchiudiamo tanti frammenti, e chiunque può vedere in noi quel che vuole...
Concordo con te...
EliminaQuello su cui c'è da lavorare è come noi ci vediamo, ed è anche l'azione più complessa presumo!
Io penso che un profondo dualismo sia presente in tutte noi, la voglia si fonde sempre con un pochina di paura. Tutto sta nel riuscire a trovare un giusto equilibrio: oggi hai bisogno dell'ombrello, ed è così, ma un domani (che sia domani o tra dieci anni) potrai felicemente camminare sotto la pioggia battente sentendoti libera. Bisogna andare avanti pianino, e non aver paura di affrontare quello che ci aspetta un domani.
RispondiEliminaUn abbraccione!!!!!!!!!!!!!!
Quanto hai ragione!
EliminaLa paura va sconfitta, domani, un domani... ma va fatto, per ottenere la libertà di noi stesse!
Un abbraccione anche a te cara!
Lasciarsi andare facendoci bagnare dalla pioggia lo vedo come un atto di purificazione di noi stessi... L' idea di lavarci dai nostri brutti pensieri, cercando di renderli più chiari, puliti, profumati, morbidi...
RispondiEliminaÈ un atto coraggioso che ancora non riesco a fare, troppo immersa ancora dalla rigidità e dalle paure...
Quanto ti capisco... mi trovo nello stesso limbo, che mi trattiene...
EliminaSconfiggeremo le paure, almeno un po' alla volta, ma ci alleggeriremo...ce la possiamo fare, dobbiamo crederci!