Già, perchè un disturbo alimentare non è racchiudibile in una definizione.
Un disturbo alimentare è un disagio interiore, un sentimento, anzi tanti sentimenti, rabbia, angoscia, drammi e traumi vissuti, realtà e fantasie inconscie, ma sicuramente represse, soffocate in noi.
Il tutto cerca disperatamente un'esplosione.
Il nostro corpo segregato e sottoposto ai più crudeli soprusi si vuole liberare della bolla di vetro che si è impossessata di lui; la nostra anima segregata in quello scantinato nel quale del cibo non è nemmeno menzionata l'esistenza (ma sul quale ugualmente si riversa) vuole uscire, trovare un po' di luce.
Ma si finisce per accumulare rabbia, rabbia che nelle vie di sfogo nelle quali si incanala, ci imprigiona ancora e sempre più.
Ci porta all'odio verso il nostro corpo.
Ci porta all'odio di noi stessi.
Ci porta all'annullamento di noi stessi.
Ma, c'è un ma. C'è una possibilità. E' trasparente, non si vuole far notare... abbiamo paura, il terrore di ammettere la sua esistenza.
C'è la possibilità di odiarci un po' meno, piano piano, un passo alla volta, un po' di Amore alla volta.
Amore che può sorgere dalla propria forza, che può arrivare a noi da qualcosa d'altro o da qualcun'altro.
Ammetterlo è difficile, ma che dico, non è difficile...è quasi impossibile.
Si, quasi, perchè io me ne frego e lo ammetto ugualmente.
Abbiamo un enorme, smisurato, bisogno di Amore.
siamo così 'affamate'd'amore che senza renderci conto non siamo capaci di amare..nè donare nè ricevere.....ne abbiamo paura e la paura ci rende vulnerabili .
RispondiEliminae ciò acuisce le nostre insicurezze che sfoghiamo nel cibo frutto della nostra impotenza e non realizzazione....
ps grazie per il tuo bellissimo commento...mi ha resa felice ed emozionata!
ti abbraccio
Le definizioni sono così sterili, lasciamole ai manuali. Io non credo che l'importante sia dare una definizione scientifica fredda e precisa dei dca, io credo che l'importante sia mettercela tutta per combatterli!!!!!!!!!!!
RispondiEliminaBè, effettivamente riconosco che rispondere in maniera diretta e senza tanti fronzoli nè luoghi comuni alla domanda "Cos'è l'anoressia?", riuscire a dare una definizione di questa malattia, non sia effettivamente poi così semplice...
RispondiEliminaIo penso che definirei l'anoressia come la malattia più bastarda che esista. Credono che basti convincersi di quanto il cibo è necessario, per guarire? Convincersi che nessuno ti amerà di più o di meno a seconda della fisicità? No, neppur questo è abbastanza. L'anoressia è una malattia che non ha entrata e uscita definite: nessun virus la provoca, e sempre si ignora l'esatto momento in cui comincia; nessuna ricetta la guarisce, nessun tempo è stabilito per la cura. Malattia senza altri sintomi che uno, uno che si tira dietro tutti gli altri. Malattia che si appiccica addosso come una colla e non si stacca, accidenti, nemmeno se ci provi per anni ed anni se ne va via.
L'anoressia è, in fondo, una malattia che non è nemmeno malattia. Per convenienza espositiva l'ho sempre chiamata e continuerò a chiamarla così. Ma non è una malattia di quelle che si subiscono, che si hanno dalla nascita o delle quali si subisce il contagio. Molto peggio: è la voragine in cui si sprofonda una mancanza. Una voragine senza riposo. E chi non l'ha provata sulla propria pelle non potrà mai capirla. Perfino io che non sono più nella fase peggiore smetto di capire, a tratti.
Solo tanto tempo ci vuole. Ben di più di una primavera.
Si, credo proprio che dietro l' Anoressia ci sia uno smisurato bisogno di essere amata. Da tutti.
RispondiEliminaC è il bisogno di sentirci speciali e importanti, una sorta di contraddizione rispetto all' annullamento di noi stesse a cui ci porta il DCA.
IO MI SENTO MORIRE D' amore.... Tutt' ora avrei una voglia immensa di essere amata, non so bene perchè, so soltanto che vorrei tanto annichilire tutto l' odio verso me stessa, non sentendomi più come un essere vuoto e privo di significato, ma vorrei essere piena di emozioni e bellezza...
L' anoressia è per me, più che una malattia, una mancanza.